sabato 19 aprile 2008

PolitiPost


Ripenso ai risultati delle ultime consultazioni elettorali.
Credo che non ci sia italiano che non li associ alla frase di Tancredi ne Il Gattopardo, "Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi".
Si provi a digitare su Google "cambiare tutto cambiare niente" per averne la prova.
Quella che durante la campagna elettorale ci hanno spacciato come "aria di cambiamento", in realtà era malcelata puzza di naftalina. Per queste elezioni hanno riaperto i sarcofagi, hanno tirato fuori le mummie, hanno dato loro una spolverata distratta - tanto l'italiano medio è fesso e certi dettagli non li coglie nemmeno - e ce li hanno presentati come nuovi.
Più o meno come fanno i venditori di auto usate.
Ma non voglio generalizzare. Qualche riga fa, ho scritto 'italiano medio' e me ne scuso.
Non l'ho cancellato solo per rendere palese il mio sbaglio. Una specie di autoflagellazione. L'italiano medio non esiste, è solo l'avatar di tutti i luoghi comuni che ci rappresentano.
Qui la situazione è ben più grave, qui si parla di 'maggioranza degli italiani'.
Un esempio: avete presente quel 63% di Raffaele Lombardo? Non può essere tutto frutto di brogli elettorali, è stato un plebiscito.
Prevedibile.
Era sostenuto da quasi tutti gli storici animali politici siciliani. Quei soliti rastrellatori di voti. Inquietante.
Uno che aspira all'autonomia siciliana non può avere il Ponte come infrastruttura prioritaria. Per logica, ti consideri un separatista e poi per prima cosa cosa fai, ti impegni in quella colossale 'pigghiata pi fissa' (trad. menzogna con fini propagandistici) per facilitare il collegamento tra l'Isola e il nemico?
A questo punto, possiamo ancora sperare che qualcosa cambi davvero? No, we can't.
Se questo è il nuovo che avanza, non ci resta che battere in ritirata e sperare che non ci raggiunga.

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