sabato 20 dicembre 2008

RAGIONE E PENTIMENTO


Se c'è qualcosa che mi riesce bene è lasciare le cose a metà.
Se dovessi scrivere l'elenco delle cose che ho cominciato e che ho mollato in tronco, non mi basterebbe un Rotolone Regina.
Di questa cosa mi accorgo tutte le volte che incontro persone che hanno fatto delle proprie aspirazioni una professione o almeno un'attività in cui sono poi diventati bravissimi.
Fumettisti, scrittori, musicisti.... Conosco un sacco di gente che ha creduto nel proprio talento e che, anche se non ha "sfondato", almeno oggi si gode la soddisfazione di essere migliorato tecnicamente.
Io no.
Campionessa mondiale di defezione.
E' che appena mi si presenta l'occasione di mostrare le mie "creature" al pubblico, mi prende il panico.
Ansia da prestazione, forse potrei definirla così.
Con il risultato che il mio tasso di frustrazione cresce di anno in anno a livelli esponenziali e le mie prospettive per la vecchiaia mi pongono di fronte un quadro con una vecchietta sdentata e cadente che racconta ai propri nipotini di quanto le sarebbe piaciuto diventare una rockstar, con la stessa malinconia del reduce di guerra che narra di quando ha lasciato il proprio compagno morente sul campo di battaglia fuggendo coraggioso come un coniglio.

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